SPEDIZIONE GRATUITA IN TUTTA ITALIA!
Scrivici su Whatsapp! Dal Lunedì al Venerdì - Dalle 9 alle 18. +39 379 1215722
Scrivici su Whatsapp! Dal Lunedì al Venerdì - Dalle 9 alle 18. +39 379 1215722

Marijuana light nella nuova macchina da corsa

Una Porsche eccezziunale veramente

Abbiamo voluto riproporre la celeberrima frase del grande Diego Abatantuono per informarvi sull’ennesimo, sbalorditivo uso della marijuana light.

Per quanto possa sembrare strano, questo nuovo modello da corsa farà letteralmente fumare l’asfalto.

Non si tratta affatto di una battuta scontata o della solita ironia legata al mondo della canapa e del fumo.

Stiamo parlando di un bolide da 425 cavalli. L’asfalto fuma e come!

La nuova porsche 718 cayman GT4 Clubsport infatti contiene nella sua scocca delle fibre di canapa.

Ancora una prova che i mondi non sono mai così lontani come sembrano e che si possono creare interessantissime ed innovative fusioni. Basta saper guardare oltre il il “proprio giardino”.

Chi l’avrebbe mai pensato che nella tecnologia futuristica e altamente tecnologica di una macchina da corsa, potesse far capolino la più antica e proibita pianta del mondo?

Come nasce l’idea della canapa su una macchina da corsa

Questa è la domanda che è stata posta alla Porsche e che certamente si sono chiesti in tanti.

L’azienda produttrice, a tal proposito, fa sapere che la ricerca e l’attenzione si sono concentrate non solo sulla guidabilità (ulteriormente migliorata), sui tempi di giro più veloci.

Un’importante studio è stato fatto nella considerazione posta sull’utilizzo di materie prime sostenibili.

In questo modo è stata data vita al primo modello di auto da corsa di produzione con parti in materiale composito in fibra naturale: di marijuana light appunto.

Come è fatta una macchina in fibra di canapa?

Dal punto di vista tecnico, le porte del guidatore e del navigatore e l’ala posteriore sono state costituite da un mix di fibre organiche. Sottoprodotti agricoli come fibre di lino o canapa.

Queste materie sono state introdotte perchè presentano proprietà simili a quelle della fibra di carbonio, sia in termini di peso che nella rigidità.

Non vi sembra a quresto punto che il nostro titolo “ECCEZZIUNALE VERAMENTE” sia appropriato?

Tutto questo ha comportato un abbatimento sensibile del peso, infatti parliamo di un’auto da 1.320 kg. L’azienda fa sapere che attualmente sono previsti 2 possibilità. Il modello base da 134 mila euro e l’altro specifico per le competizioni, da 157 mila euro più iva.

Curiosità sulle auto “di marijuana”

Vi lasciamo con una seconda mini notizia. Non tutti sanno che la casa automobilistica Statunitense Ford, ottanta anni fa aveva ideato un’automobile che conteneva nella scocca, l’80% di fibre di canapa.

Era inoltre alimentata ad etanolo di canapa, parliamo della mitica Hemp Body Car.

Oggi questo vegetale torna prepotentemente a correre sulle strade ed a portare un notevole spunto di riflessione sul suo utilizzo.

Il nostro pensiero e la nostra speranza come Bellastoria, ma soprattutto come cittadini del mondo, è che le case automobilistiche tengano sempre di più in considerazione, l’antica pianta della canapa. Nello sviluppo delle vetture del futuro la marijuana light sarebbe un ottimo modo per salvaguardare il pianeta senza compromettere prestazioni e sicurezza.

Legalizzare la marijuana light questione di buon senso

Serve coraggio per cambiare il pregiudizio creato sulla canapa light

Coraggio è davvero questa la parola d’ordine principale. Il primo maggio è appena trascorso, probabilmente la giornata in cui più di tutte si sente esclamare, urlare questa parola.

Anche il mondo della marijuana light ha bisogno di spavaldi eroi, di paladini senza macchia e senza peccato.

Diciamoci la verità, se pure con qualche “peccatuzzo” o “macchiolilna” l’importante è avere qualcuno che sappia e che possa portare ad un cambiamento nel settore.

Marijuana light Vs il buon senso

Scherzi a parte quello che per anni abbiamo vissuto e che ad oggi ancora assistiamo, altro non è che una continua lotta tra la pianta di canapa light ed il buon senso.

Forse qualcuno non ha ancora capito che in questo particolare momento storico il buon senso e la marijuana light devono stare dalla stessa parte, non contrastarsi.

Gente, non s’è capito ancora che la canapa sta risanando diversi settori ed aiutando fortemente economie in seria difficoltà, quando viene legalizzata?

Il tutto nel pieno e totale rispetoo dell’ambiente…scusate se è poco.

Un business capace di attrarre multinazionali ed investitori.

Se L’Italia non si da una svegliata, rischia di restare al palo. E certo che sarebbe davvero uno smacco notevole, eravamo i secondi produttori a livello mondiale di canapa…prima che fosse bandita.

Marijuana Italiana …suona pure bene!

Non trovate? Appunto quanto anche l’assonanza tra queste due parole possa essere uno slogan, un ulteriore valore aggiunto per il made in Italy. Rischiamo di perdere un treno che difficilmente passerà nuovamente, semplicemente per un’atteggiamento miope e pericoloso di chi “vede” pregiudizi ideologici  sbriciolati ormai dalla scienza.

Non solo, mentre paesi come l’Uruguay, gli Usa, il Canada si preparano a quella che è stata definita la rivoluzione verde, noi facciamo fatica a concertare delle politiche lungimiranti e che possano incrementare lo sviluppo della canapa light nel pieno rispetto delle leggi, della salute e della natura.

Marijuna light in the word

Dicevamo che tanti paesi stanno attuando politiche di sviluppo delle coltivazioni di marijuana light, vediao un breve excursus.

USA: 10 stati in cui è pienamente legalizzata la cannabis e 33 in cui è legale quella medica.

Non solo, persino il presidente Trump ha recentemente firmato il Farm Bill, la legge che regola l’agricoltura ha legalizzato la coltivazione e commercializzazione di canapa e derivati a lilvello federale negli stati uniti.

CANDA: A livello ricreativo dal 17 ottobre scorso, anche il popolo canadese ha ufficialmente reso legale la marijuana light.

E’ interessante soprattutto un dato, il primo mese di legalizzazione ha fatturato 54 milioni di dollari canadesi (circa 36 milioni di euro). Niente male non vi pare?

Marijunan light in Europa

In Portogallo, dal 2001 è stato depenalizzato il consumo di tutte le sostanze stupefacenti per sconfiggere la piaga dell’eroina (davvero molto diffusa, purtroppo). Che in questo modo si è abbassata del 70 %.

In Olanda che da anni tollera la vendita ed il consumo di marijuna, si sta ragionando su una legge che regolarizzi la produzione.

La Spagna, vuole diventare il primo paese europeo a legalizzare la canapa, dopo un vuoto legislativo che non prevedeva come reato, il consumo di cannabis nei luoghi privati e che aveva dato vita alle Cannabis Social Club.

Più veloci di loro, in realtà, potrebbero essere i cittadini Lussemburghesi che, dovrebbero a breve indire una conferenza stampa per annuncuiare la legalizzazione della cannabis per scopi ricreativi.

La marijuana light in Italia

La situazione Italiana che regolamenta la canapa light o marijuana light, è stata ampliamente descritta in molti altri dei nostri articoli e non vogliamo in questa occasione ripeterci.

Ci limitiamo a constatare che realtà lontane ma, anche popoli vicini al nostro bel paese, si stanno adoperando per colmare vuoti legislativi, cercare soluzioni di buon senso perchè l’uso e la produzione di canapa light e dei suoi derivati sia possibile.

Vorremmo quindi che lo stesso buon senso fosse fautore (come nelle altre nazioni) della legalizzazione della cannabis e non vessillo di un’idea avversaria, che penalizza l’economia, la salute e la natura del popolo italiano.

Marijuana light cosa pensa L’OMS

Il parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla canapa light

Bellastoria si propone come punto di riferimento sull’argomento: marijuana light e su tutte le sue sfaccettature. Dalla storia, alle curiosità, le novità. Ci piace parlare di tutto, noi la canapa light la produciamo ma, non ci limitiamo solo a quello. La passione per questa pianta, ci spinge a ricercare informazioni, pareri che possano interessare i nostri lettori. Oggi l’argomento è certamente tra i più interessanti e ricchi di speranza, non solo per chi come noi produce marijuana light ma per tanta gente, soprattutto per quanti nutrono pèerplessità e dubbi sulla pianta di canapa light.

Un lungo percoso, alla fine del quale, L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto le proprietà mediche della marijuana light, o più precisamente della cannabis ed ha chiesto che venga riclassifficata a livello mondiale.

L’OMS cambia il corso della storia sulla marijuana light

L’ennesimo passo in avanti, da quando nel lontano 1954, la cannabis venne inclusa nella convenzione unica degli stupefacenti. A distanza di più di 60 lunghi anni, il suo status è stravolto, grazie ad un costante lavoro di revisione e studio delle sue proprietà. L’OMS dopo la revisione sulla marijuana light, sta divulgando delle raccomandazioni scientifiche sul valore terapeutico della canapa light e dei suoi derivati.

La storicità di questo evento, cambierà il comportamento di molti governi. Saranno in tanti ad essere influenzati a livello globale sulle decisioni e sulle riforme ispirate a livello nazionale. In modo particolare siamo certi che tutto questo avverrà in maniera più decisa in quei paesi in cui non c’era in atto la vecchia convenzione sulla canapa.

Dice L’OMS

I trattati internazionali sulle droghe hanno a lungo ostacolato le riforme sulla marijuana light a livello nazionale, ora però, le raccomandazioni dell’ OMS invitano ad invertire decisamente la rotta sulla classificazione data dalle Nazioni Unite circa la cannabis appunto. Un segnale forte dicevamo all’inizio di questo articolo, l’ennesimo, che ci fa capire giorno dopo giorno la rivoluzione culturale e non solo, che la pianta di marijuana light sta provocando. Un’erba classificata per anni come stupefacente, ora è tutt’altro che pericolsa, anzi, ci si è resi conto delle sue straordinarie proprietà mediche. Poche cose nella vita hanno avuto un radicale cambiamento, soprattutto se si pensa che si è passati dal negativo al positivo (molto spesso avviene il contrario!).

I consigli dell’OMS sulla marijuana light

Il miglior consiglio suggerito dall’OMS è quello di eleminare dalla categoria più restrittiva (tabella IV) della convenzione unica sugli stupefacenti, la cannabis e la resina. Il Delta-9-tetraidrocannabinolo (THC per gli amici) dovrebbero essere spostati nella tabella I della convenzione del 1961, mentre gli estratti e le tinturedi cannabis dovrebbero addirittura essere rimossi ed inseriti nella tabella III, in quanto preparati farmaceutici contenenti THC.

Un chiarimento è stato fatto anche sul valore del THC che, nei preparati a base di CBD, in cui il tetraidrocannabinolo ha un valore al massimo dello 0,2% non sono sotto controllo internazionale. Già precedentemente L’OMS si era espressa sull’argomento, evidenziando che il CBD non va incluso nella convenzioni internazionali; tuttavia chiede di rendere ancora più chiaro questo passaggio.

C’è ancora da attendere e da sperare

Tutto molto bello vero? Ma bisognerà attendere ancora un po’ perchè si possa avere un riscontro legislativo. Certamente è un risultato epico, quello espresso dall’OMS e che dovrà sicuramente essere preso in seria considerazione, dal mondo intero. La primavera del 2020 segnerà una data importante, alla luce di quanto appena affermato, precisamente a marzo, la Commissione ONU sugli stupefacenti vedrà protagonisti i singoli paesi che, voteranno se accettare o meno le raccomandazioni dell’OMS sulla marijuana light, cannabis che dir si voglia e sui suoi derivati.

Canapa light in sardegna a maggio si vota?

Il Colorado Italiano vuole legalizzare la canapa light Ajò!

Cantava delle montagne del Colorado, la legendaria Rocky Mountain Hight, del grande John Denver. Raccontava di quei paesaggi incontaminati e mozzafiato…cosa hanno in comune lo stato del Colorado con le montagne della Gallura? Beh, da oggi, oltre le rocce e l’estasiante bellezza malgrado la distanza considerevole che li divide, queste due terre hanno qualcosa che li lega.

La Sardegna come il Colorado D’Italia ?

Ajò Baby ci verrebbe quasi di dire, visto che da Cagliari ci provano e fanno sul serio…Di cosa stiamo parlando? Beh, di una raccolta di firme per la legalizzazione della cannabis sul territorio regionale. Così come è stato fatto nello stato del Colorado, che a “colpi” di referendum popolari sono riusciti a legalizzare la canapa light, così gli amici Sardi, tentano la loro strada cercando di ripetere con oltre 10 mila firme raccolte in meno di 4 mesi, di indire quattro referendum popolari, due dei quali riguardano appunto la marijuana light.

A raccogliere le firme è stato il comitato Pro Sardinia, del quale fanno parte anche i radicali, l’associazione Luca Coscioni e Mdp.

La raccolta delle firme si è conclusa a gli inizi di Settembre. A questo punto l’ufficio regionale darà il suo responso (entra qualche settimana ancora) sull’ammissione del referendum. Nel caso in cui venga approvato, le votazioni potrebbero tenersi nella primavera del 2019. Nel caso poi, dovesse prevalere il “SI” la Regione Sardegna richiederebbe al Governo Italiano la possibilità di avviare la coltivazione di cannabis a scopi terapeutici e di legalizzarne l’autoproduzione da parte dei singoli cittadini, anche a scopo ricreativo.

Come il Colorado dicevamo prima (ma non solo, diversi stati USA hanno giocato questa carta) per legalizzare la canapa light in Sardegna.

C’è però un’aspetto da non sottovalutare. La Costituzione Italiana non è quella Americana; le regioni in Italia non hanno il diritto di legiferare in contrasto con la normativa su questi temi.

Il risultato perciò del referendum non avrebbe quindi nessun vincolo e difficilmente potrebbe portare a dei frutti diversi dalla provocazione. Crediate tutto questo sia inutile?

Noi di Bellastoria, siamo convinti invece che si tratti di un modo sano e forte per rilanciare il dibattito sull’opportunità della legalizzazione della canpa light.

Il CBD migliora il sesso ma nessuno lo sa

Canapa light e cbd nel sesso,  i prodotti Bellastoria con CBD 17%

Non c’è crisi tra i prodotti che la gente usa, o almeno prova ad usare per migliorare la loro vita sessuale. Indossando lingerie, assumono pillole, acquistano giocattoli, manette…l’industria del sesso ha qualcosa per tutti i gusti. Ma questi “miglioramenti” spesso determinano l’aggiunta di qualcosa di nuovo o l’introduzione di cambiamenti che possono risultare scomodi.

E se esistesse un modo semplice e discreto per avere una migliore esperienza sessuale senza aggiungere altro al mix?

Nessuna spremuta di coraggio, nessun nuovo trucco, solo tu e il tuo partner.

Il CBD è una sostanza che è presente nella canapa light è indubbiamente un elemento da considerare e valutare nelle ricette per migliorare l’attività e la vita sessuale.

In una intervista più di 1.000 persone hanno provato il CBD per scopi sessuali ed il 68% di loro ha affermato di aver migliorato la propria esperienza, altri hanno riscontrato che li ha aiutati a rilassarsi o migliorare il loro umore generale.

Con opzioni che vanno dal lubrificante al CBD ai cibi commestibili, non possiamo non mensionare la canap light, certamente il più naturale di tutti. Ci sono molte possibilità disponibili per trovare il metodo o il giusto prodotto che possa migliorare il rapport senza effetti inebrianti, così da potersi godere semplicemente un’esperienza sensuale.

Non c’è bisogno di essere coraggiosi e provare qualcosa di totalmente fuori dal normale.

Il CBD della canapa light per il sesso è sicuro e soddisfacente

Nuova è appunto l’applicazione del CBD in ambito sessuale, ma occorre ricordare che si tratta di una sostanza naturale presente nella marijuana legale e che è un ottimo aiuto per il rilassamento. E’ interessante sapere inoltre, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che è un composto generalmente sicuro, sia legalmente che fisicamente. Attualmente il mercato presenta una miriade di prodotti ed infusi per il potenziamento sessuale, ci siamo però posti questa domanda: se una valida alternativa ai mille articoli (contenenti anche CBD, ma non solo quello!) fosse proprio la canapa light?

Ci siamo resi conto che c’è tanta disinformazione su questo argomento, intervistati più di 1.000 persone per capire quanti sarebbero stati disponibili ad usare spray, oli a base di CBD per migliorare la loro attività sessuale, abbiamo riscontrato che molti necessitavano di informazioni attendibili sull’argomento. Da qui anche l’idea di dare il nostro personale contributo.

CBD una validissima opzione

Hai mai pensato di utilizzare il CBD per rendere più interessanti le cose in camera da letto? No? Tranquillo, non sei solo. Dalla nostra intervista è venuto fuori che, il 94% non ha mai fatto uso del CBD in ambito sessuale.

Come vedi, sei in buona compagnia!

Sebbene vi sia una mancanza di ricerca medica per sostenere le affermazioni relative all’uso della canapa con alto contenuto di CBD, ci fa riflettere il fatto che, una porzione così grande di persone non abbia mai nemmeno preso in considerazione l’uso di questi prodotti “in camera da letto”…perchè (il 96% di loro) non era a conoscenza dei suoi potenziali benefici.

Questo ad ulteriore conferma che non ci sono molte informazioni disponibili che spieghino gli effetti positivi del CBD per il sesso. Una dottoressa dell’Università della Florida afferma: “Non so se [CBD] è qualcosa che consiglierei o no, perché Non ho fatto abbastanza ricerche, ma posso dire … sicuramente non conosco alcuna ragione per cui sarebbe dannoso per le persone. “

Premesso questo, andiamo ora a parlare di come l’uso di CBD per il miglioramento della sfera sessuale possa influenzare le persone con ansia da prestazione, perdita di libido ed altri fattori che possono impedire una piacevole attività sessuale.

Il CBD (presente nella canapa light ad esempio) funziona

Partiamo sempre dai numeri, perchè rendono meglio l’idea in certi tipi di discorsi. Il 64% delle persone ha dichiarato che il loro umore era influenzato positivamente quando utilizzavano CBD per il sesso.

Questo potrebbe essere correlato ad un aumento del desiderio sessuale e ad una migliore esperienza generale dovuta ad uno stato d’animo sollevato.

Come diceva un vecchio detto napoletano: “l’amore non vuole pensieri” quindi, dopotutto, è più probabile raggiungere l’orgasmo quando stai bene con te stesso ed hai maggiore fiducia nelle tue capacità.

Oltre a migliorare l’umore, studi medici hanno indicato che il CBD può giovare alle persone che soffrono di ansia.

Il CBD aiuta le Donne ed il sesso

Un sondaggio ha rilevato come il 75% delle persone che fa uso di prodotti con CBD, ritiene sia utile al rilassamento. Questa sostanza può ridurre lo stato di ansia da prestazione e altre insicurezze, può rendere più facile concentrarsi sul proprio corpo durante il rapporto sessuale. Xanet Pailet, l’allenatore di sesso e intimità certificato Somatica, ha affermato che “lo stress della vita quotidiana e l’ansia legata alle prestazioni possono uccidere il desiderio sessuale e creare degli ostacoli in camera da letto. Per le donne, l’orgasmo avviene all’intersezione tra alta eccitazione e alto rilassamento, quindi più sarà rilassata, più facile sarà che provi piacere. “

Mentre il CBD può aiutare con i sintomi di ansia e fornire una stimolazione aggiuntiva, ha anche altri vantaggi per la salute delle donne. Il 45% di esse, che ha una qualche forma di disfunzione sessuale(dai dolorosi spasmi muscolari vaginali all’incapacità di avere orgasmi) ne trova giovamento. Il CBD presente nella canapa light infatti può facilitare il rilassamento muscolare, dare sollievo dal dolore ed infiammazione. Studi recenti hanno dimostrato che il cannabidiolo ha proprietà anti-infiammatorie, può rappresentare perciò una possibilità interessante per quelle donne soggette a particolari disfunzioni sessuali; rendendo il sesso piacevole e meno difficile.

I farmaci prescritti per alcune delle malattie più comuni che riguardano appunto la sfera sessuale femminile, possono avere effetti collaterali come la secchezza vaginale e persino la perdita di tessuto osseo. Sebbene il CBD della marijuana light non sia un sostituto di questi farmaci, è certamente un contributo valido, piacevole per ridurre questi disturbi, alleviando o addirittura evitando dolore o disagio durante il rapporto.

Usare CBD in menopausa, perchè no?

Fonti mediche hanno divulgato che il CBD potrebbe essere in grado di aiutare le donne nel periodo di menopausa. In un momento della vita in cui una donna soffre di cambiamenti ormonali che causano l’irregolarità del sonno, dell’umore e della temperatura, il CBD può essere in grado di stabilizzare queste fluttuazioni. Introdurre questa sostanza nella vita sessuale di una donna in menopausa, è un buon modo per ridurre la secchezza ed aumentare la sensibilità.

L’uomo e l’uso di CBD nel rapporto sessuale

Abbiamo riscontrato come le donne possano trovare molti benefici nell’uso del CBD durante l’attività sessuale, ma come si comporta questa sostanza nel corpo degli uomini?

Come accennato precedentemente è indubbiamente utile per diminuire la “famosa” ansia da prestazione e dare sicurezza.

Uno studio pubblicato dal Journal of Sexual Medicine, afferma che la disfunzione erettile colpisce attualmente 1 unomo su 4 di età inferiore ai 40 anni.

Il CBD può aumentare l’eccitazione maschile, indirettamente (diciamo) migliorando cioè, la libido nelle donne.

Conclusioni sull’uso di CBD nel sesso

Ricapitolando quindi, l’efficacia dei prodotti di cannabidiolo nei rapporti sessuali, possono riferirsi alle sensazioni aggiunte o alla capacità di ridurre l’ansia, aumentare il desiderio sessuale, suscitare uno stato d’animo positivo e alleviare il dolore. Tutto questo chiaramente in maniera estremamente soggettiva.

Canapa light per ridurre gli stati di ansia

Ecco come il CBD interviene nel nostro organismo

Olio di CBD: può aiutare l’ansia ma non solo

Il CBD estratto dalla canapa, cosa sai a riguardo? Cercheremo di psiegare meglio come la canapa light e olio CBD possano essere considerati un vero toccasana per la nostra salute.

Probabilmente avete sentito parlare di CBD (cannabidiolo), un componente della pianta di canapa che viene usato in tantissimi campi. Dalle creme per uso quotidiano alle pillole di integratori ma non solo. Anche se il CBD è stato usato come cura medicinale per migliaia di anni in tutto il mondo, è ancora avvolto nel mistero.

Ci sono molte dicerie, una su tutte riguarda il fatto che non sia sicuro per i bambini ad esempio, ma ecco cosa dovresti sapere:

L’olio di CBD viene estratto dalla pianta di canapa, che è della stessa famiglia di piante della marijuana.

Nonostante questo possa “allarmarti” è importante notare che se bene della stessa famiglia, il CBD è diciamo, un “cugino della marijuana” non psicoattivo, dice Laura Hollingberry, fondatrice e CEO di una società che ha fatto molte ricerche sul mercato della CBD e della canapa.

Il CBD è infatti frutto di un tipo di canapa light (così chiamata) che ha un THC molto basso.

Cos’è il THC e come incide nella canapa light e olio CBD?

E’ quel componente della marijuana responsabile degli effetti che alterano la mente. La pianta di canapa è stata usata per migliaia di anni per materiali da costruzione, tessuti e prodotti alimentari come semi di canapa e olio di canapa, che non è la stessa dell’olio di CBD (ne parleremo più avanti).

Dicevamo che,l’olio di CBD proviene dalla pianta di canapa, erba che fa parte della stessa famiglia delle piante di marijuana, ma è un prodotto assolutamente sicuro.

Dobbiamo però a questo punto fare una distinzione, abbiamo accennato prima alla canapa light che, è molto diversa dalla marijuana medica, questa infatti contiene grandi quantità di THC.

I prodotti CBD non sono psicotropi, il che significa che non causano la sensazione euforica associata all’assunzione della marijuana.

La maggior parte contiene quantità minuscole (meno dello 0,3 percento) e alcune sono completamente prive di THC. La CBD non avrà alcun impatto sui test antidroga ed è abbastanza sicura per i bambini.

In effetti, la CBD ha avuto un grande impatto mediatico ed una risonanza su scala nazionale, con la scoperta della sua capacità di fermare le crisi epilettiche nei bambini affetti da epilessia resistente ai farmaci normali.

Il THC ed il CBD sono considerati fitocannabinoidi ma, interagiscono con il corpo in modi molto diversi.

Come il THC ed il CBD interagiscono col nostro corpo

Il THC agisce legandosi direttamente ai recettori cannabinoidi 1 e 2 (CB1 e CB2). Il CBD non si lega a questi recettori, ma interagisce con il sistema endogeno di cannabinoidi o con il sistema endocannabinoide (ECS), una raccolta di recettori cellulari che svolgono un ruolo fondamentale nella funzione del sistema nervoso e immunitario.

Il corpo umano produce i suoi endocannabinoidi: la massima concentrazione è nel latte materno. Il CBD funziona con il nostro corpo, bloccando o riducendo la scomposizione degli endocannabinoidi presenti in natura.

Lo sapevate?

Il sistema endocannabinoide del tuo corpo gioca un ruolo chiave nella funzione del sistema nervoso e del sistema immunitario.

L’olio CBD è diverso dall’olio di canapa?

Eh si, molti non conoscono la differenza ma l’olio di canapa e quello di CBD non sono affatto la stessa cosa. L’olio di canapa è derivato solo dai semi della pianta di canapa e non contiene quantità apprezzabili di cannabidiolo.

I prodotti CBD, d’altra parte, sono fatti dall’intera pianta, non solo dai semi. Esistono migliaia di varietà di canapa e le coltivazioni utilizzate per l’olio di CBD contengono concentrazioni significativamente più elevate di cannabidiolo.

L’estratto di canapa usato per produrre l’olio di CBD proviene da piante con un concentrato maggiore di cannabidiolo.

Per esaltare ulteriormente i componenti attivi, tale prodotto passa attraverso un processo di estrazione privo di solventi, in modo simile alla produzione di oli essenziali. L’olio estratto viene quindi testato per scongiurare la presenza di contaminanti e tossine come metalli pesanti, nonché per il contenuto di cannabinoidi.

I risultati dell’olio CBD estratto dalla canapa stanno dimostrando la capacità di questa sostanza di interrompere le convulsioni, calmare l’ansia, ridurre l’infiammazione, alleviare la depressione e lenire il dolore cronico. “Il CBD ha il potenziale per essere il più importante ingrediente di benessere negli ultimi 50 anni”, afferma Hollingberry.

“La CBD è importante per la funzione nervosa e immunitaria, e allo stesso modo i probiotici non sono solo per le persone che soffrono di disturbi digestivi, il CBD non è solo per persone malate è, per tutti coloro che vogliono essere proattivi riguardo alla loro salute a lungo termine. “

Effetti benefici che si possono ottenere dal CBD di canapa light

Nell’epilessia molti studi (e rapporti dagli utenti di CBD) hanno confermato che il CBD è efficace nel ridurre la frequenza e la gravità delle crisi sia nei bambini che negli adulti.

Anche per l’artrite il CBD rappresenta un potente antinfiammatorio e può ridurre i sintomi di artrite e altre malattie infiammatorie, senza effetti collaterali. È efficace sia oralmente che topicamente.

Il nostro cuore può beneficiare delle proprietà cardiovascolari di questa sostanza, numerosi studi hanno dimostrato che il CBD può proteggere il cuore abbassando la pressione sanguigna e riducendo i danni causati da infarti e ictus.

Se pensate che sia solo questo, vi sbagliate, perchè il CBD può esercitare attività antidepressive entro pochi minuti dal consumo, possibilmente influenzando i livelli di serotonina, la sostanza chimica del benessere del cervello.

Ci sono tudi dimostrano che il CBD può trattare una vasta gamma di problemi di ansia, tra cui disturbo d’ansia generale, disturbo d’ansia sociale, disturbo di panico, disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo da stress post-traumatico.

Infine, essendo un prodotto antiossidante e antinfiammatorio, pare, possa ridurre il rischio di cancro e può rallentare o arrestare la crescita tumorale nei tumori esistenti.

In conclusione, è doveroso far notare che l’estrazione di CBD dalla canapa non è certamente la cura definitiva a malattie devastanti come il cancro o ad altre patologie appena citate. Può però essere un valido elemento da non sottovalutare e che può apportare il suo contributo nella quotidinità di molte persone malate ma non solo, anche come prevenzione e miglioramento delle nostre vite.

Raccogliere marijuana light

Raccogliere e conservare la marijuana light

Canapa legale, ma come si raccoglie?

Esistono milioni di tecniche su come tagliare, mietere, e seccare la pianta di marijuana light.

Il problema è che il metodo utilizzato per mietere, tagliare, e poi anche conservare i fiori della canapa legale, si rifletterà inevitabilmente sulla qualità del prodotto.

Raccogliere marijuana light, non è quindi un’operazione così semplice come potrebbe apparire, non è esattamente come raccogliere gli asparigi selvatici…tanto per capirci! Per prima cosa occorre preparare le piante al raccolto qualche giorno prima della fine della fioritura della marijuana light.

Il passo successivo è perciò la mietitura vera e propria, come tagliare le piante e prepararle per farle seccare. Il passo finale è l’essiccamento della canapa legale, dove anche un piccolo sbaglio può essere fatale.

Preparare la pianta di marijuana light per la mietitura

Come accennato prima, tra i nostri articoli legati alla coltivazione di marijuana light, abbiamo parlato delle diverse fasi della sua crescita e della lavorazione , tuttavia, non avevavmo ancora trattato l’argomento “raccolta della canapa legale”.

Bene, incominciamo con la prima regola, in questo momento non bisogna più trattare la piante con i fertilizzanti.

Occorre continuare ad innaffiare e spruzzare acqua sulle piante di marijuana light ogni giorno fino ad un paio di giorni prima prima del raccolto, in modo da velocizzare il processo d’essiccamento e ridurre anche il pericolo di formazione di muffe durante l’essiccamento.

Mietitura della marijuana light

Come in tanti aspetti che riguardano la coltivazione della canapa legale, anche in questa parte, dobbiamo specificare che esistono diversi metodi per la mietitura.

Coltivatori commerciali di marijuana legale, che hanno una grande quantità di piante, spesso tagliano solamente le cime, e iniziano a seccarle direttamente. In questo modo però non si otterrà il meglio dalla pianta di canapa, soprattutto per quanto riguarda l’odore .

Per ottenere il meglio dalla mietitura della marijuana legale, occorre invece tagliare una pianta dopo l’altra.

Tagliare le piante appena pochi centimetri al di sopra del terreno. Poi togliere le foglie grandi, facendo attenzione anche a rimuovere lo stelo. Le foglie infatti, toglierebbero energia alla pianta, e di conseguenza anche al fiore.

Ora bisogna lasciare le piante così come sono e metterle a testa in giù in una stanza adatta per l’essiccamento della marijuana light.

In alternativa, si può continuare a rimuovere le foglie di canapa light. Poichè quelle grandi sono già state rimosse, con delle forbici si può procedere a tagliare tutte le foglie di medie e piccole dimensioni, in fine anche quelle vicino alle cime utilizzando delle forbici più piccole.

Quando la pianta di marijuana light non ha più foglie da tagliare, si possono disporre a testa in giù nella stanza.

Essiccamento marijuana light

Questo è il processo dove l’odore guadagna un tocco finale.

Tra i coltivatori di marijuana light commerciali, come al solito, c’è chi usa la strada più facile e veloce soprattutto dato che è essenziale per avere nuovamente lo spazio disponibile per seccare altra marijuana legale.

Quindi, tagliano direttamente le cime e le mettono a seccare in una stanza con un’umidità molto bassa e con una temperatura alta. In questo modo purtroppo, la canapa non ha il tempo di trasformare le ultime sostanze nutritive in resina.

La cosa migliore da fare è appendere le piante di marijuana che non hanno più le foglie, in fila a testa in giù, facendo attenzione che non si tocchino l’una con l’altra, altrimenti si rischia che la muffa rovini tutto il raccolto proprio all’ultimo momento.

L’umidità non deve essere troppo alta, e bisogna controllare che nella stanza ci sia una ventilazione adeguata. Se la temperatura della stanza per essiccare la marijuana legale è quella giusta, tutto sarà pronto per l’uso dopo appena due settimane.

Importante è che la stanza debba essere buia in modo che nessun altro nutriente o energia in genere sia usata dalla pianta. In questo modo tutta l’energia si riverserà sui fiori, facendoli diventare una marijuana light ottima.

Canapa legale si riparte

Canapa legale Puglia si riparte

In puglia sta rinascendo la coltivazione di marijuana light

Eravamo un BelPaese con quasi 100 mila ettari di coltivazione di canapa. Ripartiamo dagli ultimi campi che furono adibiti per coltivare canapa, spariti definitivamente alla fine degli anni ’70 per dimostrare che la ripresa economica, l’occupazione può ripartire anche da qui, dal lavoro nelle campagne e dalla riscoperta di piante versatili, che possono (è proprio il caso di dirlo) far rifiorire un’economia agricola come quella pugliese ad esempio.

La coltivazione di marijuana light pugliese ha iniziato (o sarebbe meglio dire, ha ricominciato dopo parecchi decenni) a diffondersi quando il 14 gennaio 2017 la legge regionale è entrata in vigore. Secondo i dati della Coldiretti Puglia infatti, si sono moltiplicati i terreni e le produzioni di marijuana legale. Questo ha favorito anche una certa “inventiva” ed una ricerca ad idee innovative per la trasformazione della pianta di marijuana light o canapa che dir si voglia.

Questa pianta che naturalmente si presta in maniera eccellente per una moltitudine di azioni, è stata usata altrove, ad esempio nella birra, nella ricotta, ma non solo, anche per degli eco-mattoni isolanti, per olio antinfiammatorio e bioplastiche, passando per i semi per le tisane, la pasta, i taralli, biscotti, cosmetici, detersivi, vernici, cere, carta, imballaggi, pellet per il riscaldamento con combustione pulita.

La canapa light 100% utilizzabile

E’ proprio vero, dalla canapa light non si butta via nulla!Come dicevamo sono state molte le imprese agricole che dal 2017 hanno segnalato e denunciato fenomeni disorsivi e speculativi legati al mondo della canapa legale. I controlli che stanno interessando il settore della marijuana light, fortunatamente ci sono, in Puglia, abbiamo riscontrato negli ultimi anni degli sviluppi davvero interessanti ma, diventa indispensabile sapere e soprattutto rispettare la Legge italiana che, esiste…c’è.

Certamente andrebbe completata perchè possa essere ancora più efficace e perchè possa rispondere alle esigenze produttive e di mercato reali degli imprenditori agricoli.La nuova frontiera è la cannabis light, quelle particolari tipologie di piante cioè con un basso contenuto di Thc (principio psicotropo). Le attività nate in Puglia sono regolamentate dalla legge 242 del 2 dicembre 2016 “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa” che ha disciplinato il settore. Con la nuova norma non è più necessaria, infatti, alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di Thc al massimo dello 0,2%, fatto salvo l’obbligo di conservare per almeno dodici mesi i cartellini delle sementi utilizzate. Resta il divieto di utilizzo di foglie e fiori di canapa per scopo alimentare”.Parlando del contenuto di Thc all’interno delle piante di canapa legale allora, le analisi dovranno portare dei valori che possono oscillare dallo 0,2% allo 0,6% senza comportare alcun problema per l’agricoltore. Al momento risulta consentita – precisa Coldiretti Puglia – solo la coltivazione delle varietà ammesse, l’uso industriale della biomassa, nonché la produzione per scopo ornamentale, mentre per la destinazione alimentare possono essere commercializzati esclusivamente i semi in quanto privi del principio psicotropo (Thc).

La diffusione della canapa legale in puglia dal punto di vista colturale è certamente un altro aspetto positivo nella coltivazione marijuana, è quella di essere a basso impatto ambientale, non solo, la marijuana light sarebbe in grado di ridurre il consumo del suolo, la percentuale di desertificazione e la perdita della bio diversità…mica male, non trovate?

Sarebbe quindi davvero utile ed importante poter e saper formare le aziende agricole per favorire la qualità della produzione di canapa legale, supportarle inoltre nella trasformazione del prodotto, scongiurando l’alterazione della legge italiana di riferimento anche mediante un sistema di controllo delle filiere per favorire la legalità, prevenendo quindi comportamenti illeciti o truffe.

Ricordiamo che negli anni quaranta, l’Italia era il secondo paese al mondo per la coltivazione marijuana ( o canapa che dir si voglia). Promuoverla all’estero per far ripartire questo importante settore economico, con tutte le filiere di trasformazione annesse, beh, sarebbe davvero un grande punto a favore dell’economia agricola.

La fioritura marijuana light

E’ primavera, svegliatevi semini…di cannabis light, chiaramente!

Oggi vogliamo parlare della fioritura della cannabis legale, ossia del periodo più eccitante della vita della pianta di marijuana light. In questa particolare fase infatti, si decide la quantità e la qualità del raccolto. Dopo la germinazione, è indubbiamente il momento più critico nella coltivazione di marijuana light. Una volta che il seme di cannabis ha germinato la pianta non ha molto bisogno di attenzioni, ma una volta in fase di fioritura è un peccato vedere la pianta in difficoltà. Il periodo medio di fioritura varia dalle 5 alle 8 settimane, quindi bisogna fare attenzione a quelle varietà che fioriscono rapidamente, rispetto ad altre che invece c’impiegano più tempo!

L’inizio del periodo di fioritura della marijuana light

Dal momento che la marijuana è sensibile al cambio di fotoperiodo dovuto alle stagioni, bisogna adattare l’habitat della pianta alle sue necessità. Se si usano le piante di marijuana light auto-fiorenti tuttavia, non c’è bisogno di preoccuparsi, si possono fare sognni tranquilli (più o meno)ma se usate un’altra varietà di marijuana light allora dovrete cambiare il fotoperiodo a 12 ore di luce al giorno. Questo imiterà il periodo di luce dell’habitat naturale. Bisogna anche tener conto di altri fattori, non solo del fotoperiodo. Nel periodo di fioritura la pianta ha bisogno di uno spettro di luce diverso, e per chi non coltiva all’aperto è necessario l’uso di lampade al sodio, o simili. Un altro punto importante è quello dei fertilizzanti, se li si usa. In questo delicato periodo la pianta di marijuana light ha bisogno di più potassio e fosforo rispetto al periodo di crescita. Quindi bisogna fare attenzione alla grande gamma di prodotti di fertilizzanti presenti nei negozii e cercare di usare quelli giusti per ogni fase di crescita della pianta.

Durante le prime settimane di fioritura

Durante la prima settimana di fioritura sarà difficile vedere dei grandi cambiamenti nella pianta di marijuana legale. Gia dalla seconda settimana invece, i cambiamenti saranno notevoli e si potranno notare dei piccoli filetti bianchi e delle piccole protuberanze verdi. Se non state usando semi di marijuana light femminizzati, adesso è l’ultima possibilità per rimuovere le piante maschio, o alla fine vi ritroverete con dei fiori pieni di semi.

Tutte le piante con i filamenti bianchi sono piante femmina, mentre tutte quelle che hanno delle protuberanze verdi sono piante maschio, e produrranno polline all’interno delle protuberanze. Ora bisogna assicurarsi che tutti i fiori ricevano abbastanza luce, in modo da ottenere risultati migliori., ruotare le piante ad esempio, ogni 2 giorni, sarebbe un ottimo modo per far arrivare la giusta quantità di luce per rafforzare i rami ed il tronco, evitando così che i rami si spezzino a causa del peso dei fiori. Questo specialmente la varietà di marijuana light dovesse produrre una grande quantità di fiori enormi.

Come abbiamo detto anche prima, la durata di ogni fase dipende dal tipo di marijuana light della coltivazione. Mediamente però, si noterrano cambiamenti significativi dopo le prime 5-6 settimane. I primi filamenti bianchi diventeranno marroni, ma non significa che la pianta di marijuana light è pronta per essere tagliata, è solo un segno che la pianta sta maturando.

In questa fase del periodo di fioritura la pianta di cannabis legale è molto fragile ed i fiori sono suscettibili a metter muffa. E’ fondamentale tener d’occhio l’umidità, che non dovrà essere superiore al 40% inoltre, se si tratta dell’ultima fase di fioritura, bisogna smettere di dare i fertilizzanti alla pianta dai 10 ai 14 giorni prima di tagliarla, altrimenti si rischia che nei fiori rimangano delle tracce di fertilizzante.

Quando si smettete di fertilizzare il terreno, si deve innaffiare le piante con molta più acqua per fare in modo che la pianta consumi tutte le sostanze nutritive ed elimini il fertilizzante.

Gli ultimi 2 giorni di fioritura si smetterà di innaffiare la pianta di marijuana light, in modo da accelerarne il processo di seccatura. E’ importante sottolineare il fatto che questo processo non abbasserà la qualità finale del prodotto.

Cannabis legale in cucina

Come sarebbe cucinare con la marijuana light

Sì, la cannabis accompagna la storia dell’uomo da millenni, come più volte abbiamo detto in tanti articoli. Per i tessuti, per la carta e per scopi medicinali, ma chi l’avrebbe mai pensato che si potesse usare la cannabis legale anche per cucinare? In alcune culture questo avviene già, la cannabis è un ingrediente consueto della loro alimentazione.

Partendo da un concetto molto semplice che: della pianta di marijuana non si butta via nulla, analizziamo ad esempio il seme della cannabis legale e cerchiamo di scoprire quali possibilità si potrebbero creare se fosse usato in cucina.

Piccolo, delicato e molto prezioso, i semi della cannabis sono ricchi, tanto per fare un esempio, di vitamina D e acidi grassi essenziali. La vitamina D è quella fondamentale per l’assorbimento del calcio nelle ossa, mentre i grassi essenziali, come l’Omega 3, hanno una benefico effetto nella prevenzione di alcune malattie cardiache. Sono ricchi anche di carboidrati, vitamine A, E, B e sali minerali come ferro e fosforo. L’olio di marijuana light
presente in una percentuale che può arrivare al 30% nei semi di canapa legale, è composto per quasi il 75% di acidi grassi polinsaturi (acido linoleico). Questo, se fosse assunto in una giusta dose è considerato un aiuto per il ricambio cellulare. Un altro componente, presente è l’acido linolenico, che aiuta invece il ricambio dei lipidi. Sia l’olio sia i semi di cannabis decorticati danno il meglio di sé se non vengono usati previa cottura.

Chiaro che parliamo ancora di una questione futura, di come sarebbe poter cucinare sfruttando i benefici della marijuana light. Immaginate una cucina naturale che porterebbe moltissimi benefici al nostro organismo Sarebbe bello che, quando si parla di cannabis o marijuana legale, venisse anche detto, fuori da ogni ideologismo, che i semi di queste piante sono ingredienti fondamentali della cucina naturale. I semi, oltre a quanto sinteticamente detto prima, sono quelli con il valore nutrizionale più elevato tra i semi oleosi. Oltre a tutto ciò hanno anche un effetto positivo sulla stessa terra in cui crescono perché non necessitano di pesticidi. È il loro guscio che ne mantiene conservati olio e vitamine. Un solo seme di cannabis ha dentro di sé tutti gli aminoacidi di cui necessitiamo e sappiamo quanto essi siano fondamentali per la sintesi delle proteine e per il corretto funzionamento del sistema immunitario.

In cucina questi semi potrebbero davvero fare la differenza, soprattutto in funzione dei ritmi di vita attuali, frenetici e che molto spesso non ci permettono di seguire delle diete equilibrate e ricche di tutti quegli alimenti salutari per la nostra salute. Nel caso dei semi di marijuana light e dell’olio di cannabis, riusciremmo davvero, con un solo alimento a dare una grossa mano al nostro corpo e probabilmente a vivere in maniera più sana.

Search for products

Back to Top
Product has been added to your cart