SPEDIZIONE GRATUITA IN TUTTA ITALIA!
Scrivici su Whatsapp! Dal Lunedì al Venerdì - Dalle 9 alle 18. +39 379 1215722
Scrivici su Whatsapp! Dal Lunedì al Venerdì - Dalle 9 alle 18. +39 379 1215722

Canapa legale si riparte

Canapa legale Puglia si riparte

In puglia sta rinascendo la coltivazione di marijuana light

Eravamo un BelPaese con quasi 100 mila ettari di coltivazione di canapa. Ripartiamo dagli ultimi campi che furono adibiti per coltivare canapa, spariti definitivamente alla fine degli anni ’70 per dimostrare che la ripresa economica, l’occupazione può ripartire anche da qui, dal lavoro nelle campagne e dalla riscoperta di piante versatili, che possono (è proprio il caso di dirlo) far rifiorire un’economia agricola come quella pugliese ad esempio.

La coltivazione di marijuana light pugliese ha iniziato (o sarebbe meglio dire, ha ricominciato dopo parecchi decenni) a diffondersi quando il 14 gennaio 2017 la legge regionale è entrata in vigore. Secondo i dati della Coldiretti Puglia infatti, si sono moltiplicati i terreni e le produzioni di marijuana legale. Questo ha favorito anche una certa “inventiva” ed una ricerca ad idee innovative per la trasformazione della pianta di marijuana light o canapa che dir si voglia.

Questa pianta che naturalmente si presta in maniera eccellente per una moltitudine di azioni, è stata usata altrove, ad esempio nella birra, nella ricotta, ma non solo, anche per degli eco-mattoni isolanti, per olio antinfiammatorio e bioplastiche, passando per i semi per le tisane, la pasta, i taralli, biscotti, cosmetici, detersivi, vernici, cere, carta, imballaggi, pellet per il riscaldamento con combustione pulita.

La canapa light 100% utilizzabile

E’ proprio vero, dalla canapa light non si butta via nulla!Come dicevamo sono state molte le imprese agricole che dal 2017 hanno segnalato e denunciato fenomeni disorsivi e speculativi legati al mondo della canapa legale. I controlli che stanno interessando il settore della marijuana light, fortunatamente ci sono, in Puglia, abbiamo riscontrato negli ultimi anni degli sviluppi davvero interessanti ma, diventa indispensabile sapere e soprattutto rispettare la Legge italiana che, esiste…c’è.

Certamente andrebbe completata perchè possa essere ancora più efficace e perchè possa rispondere alle esigenze produttive e di mercato reali degli imprenditori agricoli.La nuova frontiera è la cannabis light, quelle particolari tipologie di piante cioè con un basso contenuto di Thc (principio psicotropo). Le attività nate in Puglia sono regolamentate dalla legge 242 del 2 dicembre 2016 “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa” che ha disciplinato il settore. Con la nuova norma non è più necessaria, infatti, alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di Thc al massimo dello 0,2%, fatto salvo l’obbligo di conservare per almeno dodici mesi i cartellini delle sementi utilizzate. Resta il divieto di utilizzo di foglie e fiori di canapa per scopo alimentare”.Parlando del contenuto di Thc all’interno delle piante di canapa legale allora, le analisi dovranno portare dei valori che possono oscillare dallo 0,2% allo 0,6% senza comportare alcun problema per l’agricoltore. Al momento risulta consentita – precisa Coldiretti Puglia – solo la coltivazione delle varietà ammesse, l’uso industriale della biomassa, nonché la produzione per scopo ornamentale, mentre per la destinazione alimentare possono essere commercializzati esclusivamente i semi in quanto privi del principio psicotropo (Thc).

La diffusione della canapa legale in puglia dal punto di vista colturale è certamente un altro aspetto positivo nella coltivazione marijuana, è quella di essere a basso impatto ambientale, non solo, la marijuana light sarebbe in grado di ridurre il consumo del suolo, la percentuale di desertificazione e la perdita della bio diversità…mica male, non trovate?

Sarebbe quindi davvero utile ed importante poter e saper formare le aziende agricole per favorire la qualità della produzione di canapa legale, supportarle inoltre nella trasformazione del prodotto, scongiurando l’alterazione della legge italiana di riferimento anche mediante un sistema di controllo delle filiere per favorire la legalità, prevenendo quindi comportamenti illeciti o truffe.

Ricordiamo che negli anni quaranta, l’Italia era il secondo paese al mondo per la coltivazione marijuana ( o canapa che dir si voglia). Promuoverla all’estero per far ripartire questo importante settore economico, con tutte le filiere di trasformazione annesse, beh, sarebbe davvero un grande punto a favore dell’economia agricola.

La fioritura marijuana light

E’ primavera, svegliatevi semini…di cannabis light, chiaramente!

Oggi vogliamo parlare della fioritura della cannabis legale, ossia del periodo più eccitante della vita della pianta di marijuana light. In questa particolare fase infatti, si decide la quantità e la qualità del raccolto. Dopo la germinazione, è indubbiamente il momento più critico nella coltivazione di marijuana light. Una volta che il seme di cannabis ha germinato la pianta non ha molto bisogno di attenzioni, ma una volta in fase di fioritura è un peccato vedere la pianta in difficoltà. Il periodo medio di fioritura varia dalle 5 alle 8 settimane, quindi bisogna fare attenzione a quelle varietà che fioriscono rapidamente, rispetto ad altre che invece c’impiegano più tempo!

L’inizio del periodo di fioritura della marijuana light

Dal momento che la marijuana è sensibile al cambio di fotoperiodo dovuto alle stagioni, bisogna adattare l’habitat della pianta alle sue necessità. Se si usano le piante di marijuana light auto-fiorenti tuttavia, non c’è bisogno di preoccuparsi, si possono fare sognni tranquilli (più o meno)ma se usate un’altra varietà di marijuana light allora dovrete cambiare il fotoperiodo a 12 ore di luce al giorno. Questo imiterà il periodo di luce dell’habitat naturale. Bisogna anche tener conto di altri fattori, non solo del fotoperiodo. Nel periodo di fioritura la pianta ha bisogno di uno spettro di luce diverso, e per chi non coltiva all’aperto è necessario l’uso di lampade al sodio, o simili. Un altro punto importante è quello dei fertilizzanti, se li si usa. In questo delicato periodo la pianta di marijuana light ha bisogno di più potassio e fosforo rispetto al periodo di crescita. Quindi bisogna fare attenzione alla grande gamma di prodotti di fertilizzanti presenti nei negozii e cercare di usare quelli giusti per ogni fase di crescita della pianta.

Durante le prime settimane di fioritura

Durante la prima settimana di fioritura sarà difficile vedere dei grandi cambiamenti nella pianta di marijuana legale. Gia dalla seconda settimana invece, i cambiamenti saranno notevoli e si potranno notare dei piccoli filetti bianchi e delle piccole protuberanze verdi. Se non state usando semi di marijuana light femminizzati, adesso è l’ultima possibilità per rimuovere le piante maschio, o alla fine vi ritroverete con dei fiori pieni di semi.

Tutte le piante con i filamenti bianchi sono piante femmina, mentre tutte quelle che hanno delle protuberanze verdi sono piante maschio, e produrranno polline all’interno delle protuberanze. Ora bisogna assicurarsi che tutti i fiori ricevano abbastanza luce, in modo da ottenere risultati migliori., ruotare le piante ad esempio, ogni 2 giorni, sarebbe un ottimo modo per far arrivare la giusta quantità di luce per rafforzare i rami ed il tronco, evitando così che i rami si spezzino a causa del peso dei fiori. Questo specialmente la varietà di marijuana light dovesse produrre una grande quantità di fiori enormi.

Come abbiamo detto anche prima, la durata di ogni fase dipende dal tipo di marijuana light della coltivazione. Mediamente però, si noterrano cambiamenti significativi dopo le prime 5-6 settimane. I primi filamenti bianchi diventeranno marroni, ma non significa che la pianta di marijuana light è pronta per essere tagliata, è solo un segno che la pianta sta maturando.

In questa fase del periodo di fioritura la pianta di cannabis legale è molto fragile ed i fiori sono suscettibili a metter muffa. E’ fondamentale tener d’occhio l’umidità, che non dovrà essere superiore al 40% inoltre, se si tratta dell’ultima fase di fioritura, bisogna smettere di dare i fertilizzanti alla pianta dai 10 ai 14 giorni prima di tagliarla, altrimenti si rischia che nei fiori rimangano delle tracce di fertilizzante.

Quando si smettete di fertilizzare il terreno, si deve innaffiare le piante con molta più acqua per fare in modo che la pianta consumi tutte le sostanze nutritive ed elimini il fertilizzante.

Gli ultimi 2 giorni di fioritura si smetterà di innaffiare la pianta di marijuana light, in modo da accelerarne il processo di seccatura. E’ importante sottolineare il fatto che questo processo non abbasserà la qualità finale del prodotto.

Marijuana light quante tipologie ci sono?

Uno sguardo sulle diverse tipologie di piante di marijuana legale

Parlando di marijuana light viene normale chiedersi quante tipologie di canapa light esistano e quali sono le loro differenze. Fondamentalmente possiamo dire che esistono tre diversi tipi di piante di marijuana; almeno queste sono le tre tipologie principali con cui essa si trova in natura. Appartiene alla famiglia delle cannabinacee, ordine delle urticales a cui appartiene la comune ortica. Chi si accinge ad iniziare una coltivazione marijuana light deve conosce bene le differenze tra le 3 diverse tipologie per riuscire addirittura ad incrociarle ed ottenere degli ibridi con caratteristiche nuove.

A questo punto vediamo insieme quali sono queste 3 diverse tipologie di marijuana light :

Incominciamo col parlare della: Cannabis Indica.Si tratta di una delle varietà di cannabis, forse la più conosciuta, originaria dell’India, come il nome evidenzia. La pianta femmina potrebbe ricordare un abete nel periodo che, in natura, viene chiamato fioritura. Le piante di cannabis indica sono alte circa un metro, un metro e mezzo e hanno un “tronco” relativamente legnoso; motivo per cui non è praticamente mai stata usata come fibra a scopo tessile. In India, fin dall’antichità e ancora oggi, è la tipologia di cannabis che viene usata per alcuni composti di carattere medico, come rilassante e anche per uso cerimoniale-meditativo e per inalarne il fumo (in questo caso si utilizzano i fiori secchi della pianta femmina) non ultimo, nelle lontane terre indiane, c’è un buon utilizzo dei fiori di canapa anche in cucina. In generale, questa pianta può dare effetti psicoattivi molto forti e il motivo è da ricercare nel suo contenuto di THC, che tuttavia nel caso di marijuana light deve avere un valore massimo consentito per legge.

Passiamo ora a descrivere invece una seconda tipologia di marijuana light, stiamo parlando della Cannabis Sativa. Questo tipo di marijuana si presenta in natura con piante molto alte; in alcuni casi, con determinati incroci, esse possono arrivare anche a quasi sei metri. Questa tipologia di cannabis è quella utilizzata come fibra tessile. Ma è anche la tipologia che veniva usata per produrre la carta. Poi i giganti dell’industria hanno preferito dare vita alla produzione e allo sfruttamento degli alberi a tal scopo, creando anche un maggiore impatto ambientale (purtroppo). È un tipo di cannabis che, a differenza della Indica, ha un minore e limitato uso medico per il basso contenuto di principio attivo THC a livello di percentuale infatti, questa cannabis produce dall’1% al 5% massimo di THC. In natura essa è presente in America Centrale e in Sud America.

In ultima analisi, vediamo di sapere qualcosa in più circa la Cannabis Ruderalis. È una tipologia di marijuana il cui maggiore interesse risiede nel fatto di essere usata per la coltivazione di ibridi e incroci. È una pianta tenace e robusta, dalla crescita lenta ma resistente: pensate che se ne trovano piante anche in zone freddissime come la Siberia. Anche essa ha un basso contenuto di THC e questo, insieme al fatto che possieda un tronco legnoso, ne ha determinato più che l’uso diretto, l’uso per incroci genetici come dicevamo. Praticamente viene usata per coltivare nuove varietà di marijuana light. Questo è certamente l’aspetto più importante della coltivazione di questa pianta di marijuana legale.

Dopo aver descritto un po’ le caratteristiche principalli delle tre tipologie più diffuse di canapa legale, vogliamo aggiungere una importante peculiarità, comune a tutte le diverse tipologie di marijuana legale.
La pianta di marijuana light può essere di genere maschile o femminile. Ed è la pianta di canapa femmina che regala i fiori ricchi di resina; ed è proprio questa che contiene i principi attivi tra cui il famoso e già citato THC. Quando la pianta femmina produce fiori con una grande quantità di resina, succede che essa intrappoli il polline prodotto dalla pianta di marijuana maschio. Cosa succede allora? Che, a quel punto la pianta femmina comincia a ridurre la produzione di resina per iniziare quella dei semi. Per poter continuare il ciclo di vita. Infatti i semi maturi rappresentano la fine di questo ciclo perché con la loro maturazione la pianta femmina muore ma i semi di marijuana light, cadendo a terra, danno vita ad altre piante.

La pianta di canapa maschio non produce resina ma polline. Quando arriva alla fase di maturazione le piccole sacche in cui è contenuto il polline si aprono. A quel punto il vento e la natura fanno il loro corso facendo sì che questo polline incontri una pianta femmina. Icoltivatori conoscono l’importanza di questo momento e del rispetto dei tempi, l’incontro tra pianta maschio e pianta femmina infatti deve avvenire nel momento giusto per riuscire ad ottenere un prodotto di qualità.

Search for products

Back to Top
Product has been added to your cart